
Qualche tempo fa ho seguito un seminario sui fenomeni di sifonamento degli argini fluviali a Verona, perche’ l’argomento mi interessava molto; in effetti, si e’ dimostrato molto interessante. A dire la verita’ tutto quello che riguarda la sicurezza idraulica attira il mio interesse, ma stavolta la curiosita’ e’ stata ampiamente ripagata.
Il relatore ha eseguito degli studi tramite modellazione, cercando poi di trovare conferma nei dati reali; anche se non e’ sempre stato possibile validare i risultati a causa di alcune incongruenze nella raccolta di campioni, i risultati sono indubbiamente di interesse.
Il tutto si e’ appoggiato a casistiche storiche, per cui il lavoro fatto e’ indubbiamente di pregio.
Innanzitutto una considerazione importante: nel campo della sicurezza idraulica si continua a sperimentare, non solo nuove tecnologie o soluzioni costruttive ma anche e soprattutto come porre rimedio alle minacce che minano gli argini dei fiumi.
Eh si, perche’ gli argini di solito sono concepiti per resistere il piu’ possibile, inoltre la gran parte degli argini e’ stata costruita tanto tempo fa!
E allora, si tratta di studiare e sperimentare nuove soluzioni per rendere gli argini piu’ sicuri.
I fenomeni infiltrazione e/o di sifonamento (generalmente si parla di fontanazzi) sono abbastanza diffusi.
Per le infiltrazioni, ho appreso dell’esistenza di una regola empirica del Regio Genio che non conoscevo e che e’ estremamente utile.
Per i sifonamenti degli argini, normalmente in Italia si ricorre a due soluzioni – peraltro abbastanza note: diaframmi (palancole, ma anche cemento iniettato) e sottobanche.
Quello che ho trovato estremamente interessante e’ stato lo studio sulle sottobanche, anche se non e’ stato possibile validare i dati sulla base di esperienze reali.
Tra le conclusioni, il fatto che le sottobanche, se ben progettate, possono essere l’equivalente dei diaframmi; ovviamente, poi ogni situazione (anche geologica) ha le sue specificita’.
Ovviamente, cio’ e’ molto importante, perche’ una sottobanca e’ di piu’ agevole realizzazione di un diaframma. Sempre ovviamente, comporta l’uso di materiale adeguato e tarato sulla situazione locale e …… potrebbe richiedere spazio non disponibile.
Al di la’ di quanto di interessante e’ stato detto, la morale e’: la sicurezza idraulica e’ un campo in continua evoluzione, e ci sono ancora tanti aspetti da approfondire; senza contare che i modelli non sono mai perfetti.
Forse bisognerebbe pensarci un attimo prima di considerare come perfette soluzioni di decenni fa, anche perche’ la situazione dei fiumi si e’ nel frattempo modificata.
E nel frattempo, forse vale la pena di non dimenticare alcune regole empiriche degli ingegneri di tanti anni fa, e soprattutto di non trascurare l’esperienza degli (ormai pochi) anziani che conoscono per filo e per segno come si comporta il sistema locale.